VISION DISTRIBUTION, VIVO FILM e WILDSIDE
presentano

GLI OCCHI DEGLI ALTRI
un film di Andrea De Sica

con Jasmine Trinca e Filippo Timi
una produzione
Vivo fi lm, Wildside, società del gruppo Fremantle
e Vision Distribution
in collaborazione con Sky

Italia, 2025
col., DCP, 90’
distribuzione italiana

 

SINOSSI. Nella bellezza selvaggia di un’isola posseduta da un ricchissimo marchese, l’arrivo di Elena segna l’inizio di una appassionata storia d’amore. Complicità e trasgressione, sesso e potere, in un fi lm liberamente ispirato alla cronaca dell’Italia degli anni ‘60, in cui il gioco erotico scivola nell’ossessione.

CAST ARTISTICO. Jasmine Trinca – Elena, Filippo Timi – Lelio, Matteo Olivetti – Cesare, Anna Ferzetti – Rossella, Rita Abela – Nicoletta,
Roberto De Francesco – Sandrone, Carmen Pommella – Pasqualina, Alberto Paradossi – Ricky, Gennaro Apicella – Silverio, Maria Giulia Toscano – Teresa, Lidiya Liberman – Marita, Giuseppe Sanfelice – Enzo, Con la partecipazione di Vincenzo Crea

CAST TECNICO. Regia Andrea De Sica, sceneggiatura Gianni Romoli, Silvana Tamma, Andrea De Sica, soggetto Gianni Romoli, Andrea De Sica, fotografia Gogò Bianchi, montaggio Esmeralda Calabria, musica Andrea Farri, scenografia Alessandro Vannucci, costumi Massimo Cantini Parrini, trucco e prostetici Dalia Colli, acconciature Maria Sansone, suono in presa diretta Maricetta Lombardo, casting Gabriella Giannattasio, Cristina Raffaeli, organizzatore generale Gian Luca Chiaretti, produttori associati Jean Paolo Bosco, Alessio Lazzareschi,
produttrice delegata Vivo film Serena Alfieri, produttori esecutivi Wildside Claudio Falconi, Saverio Guarascio, aiuto regia Francesca Coticoni, segretaria di edizione Benedetta Lepri, sound design Thomas Giorgi, montaggio presa diretta Riccardo Spagnol, Simone Altana
mixage Nadia Paone, prodotto da Marta Donzelli e Gregorio Paonessa, Sonia Rovai, una produzione Vivo film, Wildside, società del gruppo
Fremantle e Vision Distribution in collaborazione con Sky, con il contributo di MIC – Direzione Generale Cinema e
Audiovisivo – Opera realizzata con il contributo del fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo
Realizzato con il contributo del PR FESR Toscana 2021-2027 – bando per la concessione di sovvenzioni a fondo perduto per la produzione di opere cinematografi che e audiovisive – Anno 2023

Distribuzione italiana Vision Distribution
Vendite internazionali Vision Distribution

NOTE DI REGIA. Quando si passa in barca davanti all’isola di Zannone, nell’arcipelago delle Isole Pontine, si riesce a intravedere quel che resta di una grande villa abbandonata. Se poi siete con qualcuno che conosce la zona, vi racconterà la storia drammatica dei proprietari di quell’isola. I marchesi Casati-Stampa, Camillo e Anna, una coppia dell’alta società degli anni ’60. Mondani e disinvolti nel mondo dell’aristocrazia: lui uno degli uomini più ricchi, lei una delle donne più belle d’Italia. Nell’agosto del 1970 Anna viene ritrovata uccisa a colpi di fucile nello studio della sua casa a Roma insieme ad un ragazzo poco più che ventenne. È il marchese a sparare ad entrambi, togliendosi la vita subito dopo. I giornalisti, accorsi immediatamente sul luogo del delitto, trafugano alcuni album fotografi ci. La vita segreta dei marchesi viene così allo scoperto: lei fotografata mentre intrattiene rapporti sessuali con sconosciuti, provenienti per lo più da classi sociali umili, pagati proprio dal marito. Il giovane ucciso è un playboy in odore di scalata sociale. Partecipando inizialmente a quel gioco erotico e morboso aveva successivamente intrapreso una relazione sentimentale con la marchesa, rimanendone fatalmente imprigionato.
Quando scoprii questa storia decisi di andare da solo a Zannone. Sbarcato sulla banchina abbandonata, seguii un sentiero che si inerpicava su un monte bruciato dal sole. Tra le sterpaglie sentivo i passi e i crepitii di grossi animali, che accrescevano il clima di tensione e di eccitazione che si addicono ad un’avventura. Superando un cancelletto semi distrutto, entrai nella cucina che portava le tracce di un arredamento spartano ma di gran gusto. L’atmosfera era carica di una tensione indefinita che mi riportava alla mente i racconti sui padroni di casa: la marchesa che prende il sole nuda sulla terrazza; le relazioni fi siche con decine di uomini; le fotografi e scattate come fotoromanzi; le battute di caccia e le cartucce sparse per ogni dove. Fuori il sole stava calando, decisi di tornare indietro. Sulla via del ritorno finalmente i grandi animali si palesarono: una famiglia di mufloni che saltava il recinto per correre nella fitta vegetazione alle spalle della villa. Ed è così che
ho deciso dove dovesse svolgersi questo fi lm: solo su quest’isola – il loro giardino segreto.
Cominciai a cercare informazioni sulla vita dei marchesi, comprai libri, riviste d’epoca, collezionai tutti gli articoli pubblicati su di loro e tutto ciò che era disponibile in rete. La ricerca non fu comunque molto fruttuosa ed anche sul delitto c’erano poche informazioni precise, non fu nemmeno svolta un’inchiesta perché non c’erano superstiti e il caso fu archiviato senza una verità definitiva. La cronaca è molto lacunosa e piena di gossip pruriginosi e diff amatori, e io – insieme agli sceneggiatori – ci chiedevamo perché questa storia dovesse essere raccontata proprio oggi. Siamo così diversi da allora? Ci fu quindi immediatamente chiaro che dovevamo prendere una strada autonoma: raccontare una tragedia che si consuma sotto il sole accecante di un’isola, le stagioni di una relazione che si trasforma in un incubo, l’occasione per esplorare il confine tra amore e violenza. Un fi lm su un passato decadente, che affonda le sue radici nel fascismo, può essere la lente con cui guardare il nostro presente tragico e irrisolto. Non un fi lm d’inchiesta, quindi, né una crime fiction, ma un fi lm che parte dalla cronaca per andare a ricercare qualcosa di diverso, senza nessun tipo di approccio nostalgico al passato. Un viaggio nel tempo: dal mondo dannunziano e decadente della nobiltà nel dopoguerra, al revenge porn e il femminicidio di oggi. Come i passeggeri del Titanic, i personaggi affrontano la vacuità dei loro privilegi con grande superficialità, inconsapevoli che stiano per entrare in un baratro senza uscita. Passiamo infatti in un attimo dalla spensieratezza della Dolce Vita alla brutalità dell’arrivo degli Anni di Piombo.
Fin dal mio esordio ho raccontato le classi sociali privilegiate, affrontandole nei loro aspetti più nascosti e talvolta equivoci, insieme al loro rapporto con il potere. Un potere che, se gestito senza nessun ideale, porta verso abissi pericolosi.
– Andrea De Sica –

BIOGRAFIE

Andrea De Sica (regista, sceneggiatore)
Regista, sceneggiatore e compositore. Nato a Roma nel 1981, si laurea in Filosofia all’Università̀ Roma Tre e in Regia al Centro Sperimentale di Cinematografia. Nel 2017 gira il suo primo lungometraggio, “I fi gli della notte”, prodotto da Vivo fi lm e Rai Cinema presentato al Torino Film Festival, vincitore del Nastro d’ Argento per il Miglior regista esordiente e nominato al David di Donatello come Miglior regista esordiente. Nel 2018 dirige la serie televisiva “Baby”, prodotta da Fabula Pictures e distribuita da Netflix a cui segue la seconda e terza stagione. Nel 2021 gira il suo secondo lungometraggio, “Non mi uccidere”, prodotto da Warner Bros. Entertainment Italia e Vivo fi lm e candidato a 4 Nastri d’Argento, tra cui Miglior fi lm. Nel 2024 dirige “Uonderbois”, miniserie televisiva prodotta da Lotus Production e distribuita da Disney +.
Gli occhi degli altri (lungometraggio, 2025)
Produzione: Vivo film, Wildside, Vision Distribution

Uonderbois (miniserie, 2024)
Produzione: Disney+, Lotus Production
Non mi uccidere (lungometraggio, 2021)
Produzione: Vivo fi lm con Warner Bros. Italia
Baby (serie tv, 2018 – 2020)
Produzione: Netfl ix, Fabula Pictures
I fi gli della notte (lungometraggio, 2017)
Produzione: Vivo fi lm con Rai Cinema, Tarantula
Città dell’Uomo (documentario, 2012)
Produzione: La Storia siamo noi Rai 150 Anni
Foschia Pesci Africa Sonno Nausea Fantasia (documentario, 2009, in collaborazione con Daniele Vicari)
Produzione: Vivo film

Jasmine Trinca (Elena)
Jasmine Trinca debutta al cinema giovanissima, nel 2001, scelta da Nanni Moretti per il ruolo di Irene ne La stanza del fi glio.
Due anni dopo è nel cast di La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana, cui seguono nel 2005 Manuale d’amore di Giovanni Veronesi e Romanzo Criminale di Michele Placido.
Nanni Moretti la sceglie nuovamente nel 2006 per Il Caimano, l’anno successivo la vediamo in Piano, solo di Riccardo Milani, mentre nel 2009 vince il Premio Marcello Mastroianni a Venezia con Il grande sogno di Michele Placido.
Nel 2011 gira in Francia L’Apollonide di Bertrand Bonello, in concorso al Festival di Cannes (con il regista tornerà a lavorare in Saint Laurent), mentre due anni dopo è al Festival di Locarno con Une autre vie di Emmanuel Mouret.
Nel 2013 è protagonista di Un giorno devi andare di Giorgio Diritti e di Miele di Valeria Golino, che le valgono il Nastro d’argento.
Nel 2015 è nel cast internazionale di The Gunman di Pierre Morel, con Sean Penn e Javier Bardem. Nello stesso anno interpreta Nessuno si salva da solo di Sergio Castellitto e Maraviglioso Boccaccio dei fratelli Taviani.

Dopo Slam – Tutto per una ragazza di Andrea Molaioli, nel 2017 è la protagonista di Fortunata di Sergio Castellitto, con cui vince a Cannes il Premio per l’interpretazione nella sezione Un Certain Regard, e poi il David di Donatello e il Nastro d’argento. L’anno successivo interpreta Ilaria Cucchi nel fi lm Sulla mia pelle di Alessio Cremonini.
Nelle ultime stagioni appare – tra gli altri – in Euforia di Valeria Golino, Croce e delizia di Simone Godano (Globo d’oro come migliore attrice), Simple Women di Chiara Malta, La Dea Fortuna (David di Donatello e Nastro d’argento come migliore attrice protagonista) e Diamanti di Ferzan Ozpetek, The Story of My Wife di Ildikó Enyedi, Supereroi di Paolo Genovese, Profeti di Alessio Cremonini, La Nouvelle Femme di Léa Todorov, e nelle serie Supersex, La Storia e L’Arte della Gioia.
Nel 2018 esordisce a teatro nello spettacolo “La Maladie de la mort”, per la regia di Katie Mitchell, mentre nel 2020 fi rma il suo primo corto da regista, BMM – Being My Mom, in concorso nella sezione Orizzonti alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografi ca di Venezia, seguito dall’esordio nel lungometraggio, Marcel!, in selezione uffi ciale al 75. Festival di Cannes.
Nel 2025 interpreta La Gioia di Nicolangelo Gelormini, Illusione di Francesca Archibugi e Gli occhi degli altri di Andrea De Sica.

Filippo Timi (Lelio)
Attore, regista e scrittore, Filippo Timi è nato a Perugia nel 1974.
Si è formato al Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale di Pontedera con Dario Marconcini e al Teatro Valdoca di Cesena con Cesare Ronconi. Ha collaborato con artisti come Pippo Delbono, Robert Wilson e Giorgio Barberio Corsetti e nel 1996 ha fondato, insieme a Silvano Valtolina e Giacomo Strada, il collettivo Bobby Kent & Margot, dedicato alla ricerca sul rapporto tra corpo e spazio.
Premio Ubu 2004 come miglior attore under 30, ha interpretato e diretto numerosi spettacoli, tra cui Il popolo non ha il pane? Diamogli le brioches, Favola, Amleto², Il Don Giovanni. Vivere è un abuso, mai un diritto, Skianto, Mrs Fairytale e Scopate sentimentali (dedicato a Pier Paolo Pasolini, con Rodrigo D’Erasmo e Mario Conte). Nel 2024 è tornato in scena con una nuova versione di Amleto² al fi anco di Lucia Mascino, Marina Rocco ed Elena Lietti.
Al cinema è stato diretto, tra gli altri, da Gabriele Salvatores, Marco Bellocchio, Giuseppe Piccioni, Valeria Bruni Tedeschi, Sebastiano Mauri, Renato De Maria, Roberta Torre, Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, Edoardo Falcone e Francesca Archibugi.

Tra i titoli più recenti: Le otto montagne (Premio della Giuria al Festival di Cannes 2022), Il Principe di Roma, Il fi lo invisibile, Mi fanno male i capelli, Rapito di Marco Bellocchio, Illusione di Francesca Archibugi e Gli occhi degli altri di Andrea De Sica. Nel 2025 sarà al cinema con Tempi supplementari di Matteo Memè, Niente di speciale di Giovanni Conte e Un padre di Michele Gallone.
In televisione è il protagonista della serie Sky I delitti del BarLume, giunta alla dodicesima stagione, e ha partecipato a progetti come Crozza Alive e Boris. Autore di romanzi pubblicati da Fandango e Garzanti — Tuttalpiù muoio (con Edoardo Albinati), E lasciamole cadere queste stelle e Peggio che diventare famoso — ha anche esplorato la musica con progetti come Sailing (con Emanuele Cisi) e la reinterpretazione di Cosa sarà di Lucio Dalla, in duetto con Raphael Gualazzi.

Barbara Braghin

Direttore
redazione@lempatico.it