

Sinossi. Elisa, trentacinque anni, è in carcere da dieci, condannata per avere ucciso la sorella maggiore e averne bruciato il cadavere, senza motivi apparenti. Sostiene di ricordare poco o niente del delitto, come se avesse alzato un velo di silenzio tra sé e il passato. Ma quando decide di incontrare il criminologo Alaoui e partecipare alle sue ricerche, in un dialogo teso e inesorabile i ricordi iniziano a prendere forma, e nel dolore di accettare fino in fondo la sua colpa Elisa intravede, forse, il primo passo di una possibile redenzione.
Commento del regista. L’idea del film è nata durante la scrittura e la realizzazione di Ariaferma, il mio film precedente, e, in un certo senso, ne rappresenta una continuazione. Se Ariaferma era un film sulle relazioni in carcere, lasciando fuori campo i crimini commessi dai detenuti, Elisa è invece la storia di un percorso interiore, quello di una donna che ha compiuto un atto di estrema violenza. Il film si ispira agli studi dei criminologi Adolfo Ceretti e Lorenzo Natali, che da anni conducono ricerche sull’agire violento e sugli autori di crimini efferati, compresi quelli, come nel nostro caso, non derivanti da marginalità sociali, né da patologie psichiatriche. Crimini che colpiscono profondamente l’immaginario collettivo proprio perché commessi da persone apparentemente insospettabili: una tranquilla coppia, una persona dai modi garbati, una vicina di casa qualunque. Elisa è un personaggio di cui percepiamo la sofferenza, ma anche la freddezza e la capacità avuta nel manipolare le persone a lei vicine. Seguendo la sua vicenda, oscilliamo tra la comprensione del suo percorso interiore e il rifiuto profondo verso chi è stato capace di compiere un atto tanto estremo.
Regia: | Leonardo Di Costanzo |
Produzione: | Tempesta (Carlo Cresto-Dina, Manuela Melissano), Amka Films Productions (Michela Pini, Amel Soudani), Rai Cinema, RSI Radiotelevisione svizzera |
Durata: | 105’ |
Lingua: | Italiano, Francese |
Paesi: | Italia, Svizzera |
Interpreti: | Barbara Ronchi, Roschdy Zem, Diego Ribon, Valeria Golino |
Sceneggiatura: | Leonardo Di Costanzo, Bruno Oliviero, Valia Santella |
Fotografia: | Luca Bigazzi |
Montaggio: | Carlotta Cristiani |
Scenografia: | Luca Servino |
Costumi: | Bettina Pontiggia |
Musica: | Giorgio Matteo, Aki Oliviero |
Suono: | Xavier Lavorel, Daniela Bassani, Maxence Ciekawy |
Effetti visivi: | Florian Margesin (Cine Chromatix Italy) |
Dal libro: | Io volevo ucciderla di Adolfo Ceretti, Lorenzo Natali |
