(FONTE ANSA). E’ morto Robert Redford, attore, regista, produttore cinematografica e attivista. Il decesso, nella sua casa di Provo nello Utah, è stata confermata al New York Times da Cindi Berger, la Ceo dello studio di pubblicità Rogers & Cowan Pmk.Redford è morto nel sonno. Affascinante divo del grande schermo, diventato poi regista premio Oscar, Redford ha girato film di successo che hanno spesso aiutato l’America a comprendere sé stessa.
Fuori dal set, l’idolo di Come Eravamo, Tutti gli Uomini del Presidente, Tre Giorni del Condor e la Stangatasi era poi fatto portavoce di cause ambientali e aveva promosso il movimento del cinema indipendente legato al festival di Sundance.
Redford odiava l’approccio hollywoodiano che a suo avviso tendeva a banalizzare il cinema e pretendeva che i suoi film avessero sempre un peso culturale, affrontando in molti casi temi complessi come il lutto o la corruzione in politica, resi accessibili e intensi per il pubblico anche grazie al suo immenso carisma (FONTE ANSA).
L’EMPATICO GIORNALE. Charles Robert Redford Jr., nato a Santa Monica il 18 agosto 1936, è morto a Provo il 16 settembre 2025.
Nel 1990, con l’amico regista Sydney Pollack, fondò il Sundance Film Festival. Nel corso della sua lunga carriera vinse due premi Oscar: uno nel 1981 come miglior regista per Gente comune e uno alla carriera nel 2002; inoltre fu candidato altre tre volte per La stangata (1974) come miglior attore e per Quiz Show come miglior regista e miglior film (1995). Nel 2017 gli venne conferito il Leone d’oro alla carriera.
Di origini scozzesi e irlandesi, nato nel distretto di Santa Monica (California), Redford venne cresciuto nel quartiere spagnolo nella parte ovest della città. La madre Marta W. Hart, figlia dei texani Archibald Hart e Sallie Pate Green, era una casalinga, mentre suo padre Charles Robert Redford, Sr. era un lattaio e ragioniere di origine irlandese, molto religioso, figlio di Charles Elia Redford e Lena Taylor. Ebbe un fratello, William, nato dal secondo matrimonio del padre. Durante gli anni cinquanta il padre venne assunto come contabile per l’industria Standard Oil, le condizioni economiche migliorarono e la famiglia poté trasferirsi in un quartiere della classe media nella San Fernando Valley.
Redford non ebbe una carriera scolastica brillante ma si divideva tra l’abilità sportiva e la passione per l’arte: amava raccontare storie e dipingere e praticava molto sport: nuoto, tennis, baseball, atletica, il che lo rese molto popolare nella sua scuola e costituì anche la base muscolare che ha caratterizzato numerosi suoi film e che gli ha anche permesso di non utilizzare quasi mai controfigure. Un’escursione al parco nazionale di Yosemite fece nascere in lui un intenso amore per la natura, che si ritrova in molte sue pellicole.
Nel 1955 sua madre morì di cancro a soli 41 anni d’età. Per allontanarsi da Santa Monica, Redford decise di frequentare il college presso l’Università del Colorado sfruttando una borsa di studio ottenuta per meriti sportivi, ma non vi rimase a lungo: nel 1956 cominciò a lavorare in un campo petrolifero e, con i primi guadagni, partì per l’Europa muovendosi con l’autostop fra Germania, Francia, Grecia e Italia con l’intenzione di fare il pittore o lo scenografo. Per un periodo abitò anche a Firenze ma, non riuscendo a procurarsi da vivere, rientrò dopo un anno a Los Angeles deluso dall’esperienza bohèmienne in cui aveva cominciato a darsi all’alcool. Quello stesso anno conobbe Lola Van Wagenen, una diciassettenne universitaria dello Utah sua vicina di casa. Con lei iniziò una relazione che ebbe su di lui un’influenza positiva: smise di bere e nel 1958, dopo averla sposata, si iscrisse al Pratt Institute di New York per studiare arte e successivamente all’Accademia americana di arti drammatiche. Qui seguì un corso di scenografia e studiò recitazione, scoprendo le sue potenzialità di attore. Il suo primo ruolo sul palcoscenico fu quello di Creonte in una rappresentazione dell’Antigone.
