Ariccia (Roma). Il 25 luglio, sotto lo sguardo degli angeli disegnati dal Cavalier d’Arpino, dei santi del Baciccio e del Papa Alessandro VII, in una delle dimore berniniane più importanti alle porte di Roma, Palazzo Chigi in Ariccia, è andato in scena un evento che unisce l’arte all’alta moda, firmato e curato dallo stilista Flavio Filippi: “Notte onirica”.
Questo evento, “unicum” nel suo genere nel panorama artistico della città di Ariccia, è stato fortemente voluto dai “Cavalieri di Santa Apollonia”, per l’apertura dei festeggiamenti in onore della patrona Santa Apollonia.
Per realizzare questo progetto, patrocinato dal Comune, il Cavaliere Giuseppe Cecchini, vice priore della confraternita, ha chiamato lo stilista Flavio Filippi, che ha accettato l’incarico essendo legato alle sue radici familiari, che lo vedono connesso da generazioni alla città di Ariccia.
In una atmosfera felliniana, nella fastosa “Sala Maestra” di Palazzo Chigi, che ancora risuona delle musiche gattopardesche di Visconti, si è svolta una sfilata di alta moda divisa in tre atti firmata “Flavio Filippi Couture”.
Ogni atto di questo defilé è alternato a delle performance teatrali riguardanti la vita e la venerazione di Santa Apollonia, con la voce narrante di Giacomo Zito e con in costumi realizzati per l’occasione da Flavio Filippi, ispirati alla statua votiva conservata nella “Collegiata di Santa Maria Assunta in Cielo”.

La collezione che lo stilista ha deciso di presentare, che ha dato il nome all’evento, è un inno alla bellezza muliebre e una esaltazione delle donne, proprio perché queste ultime sono state da sempre le guide spirituali della città di Ariccia e non solo, partendo dalla sua patrona, Santa Apollonia, passando per la principessa Isabella Savelli che nel 1630 ne commissionò la statua devozionale, così come la principessa Antonietta Sayn Wittgenstein Chigi, che commissionò varie infrastrutture per il bene collettivo.
La collezione “Notte onirica”, firmata dallo stilista Flavio Filippi, è ispirata ad un viaggio nell’inconscio, fra suggestioni del passato e atmosfere orientali, che andranno ad avvolgere le modelle con abiti realizzati con tessuti preziosi provenienti dalla Francia, come i pizzi e i broccati, dall’India, come i damaschi, e dalle principali manifatture italiane, come nel caso delle organze e dei cadì in seta.
In una notte scura e tenebrosa come quella che i nostri tempi stanno attraversando, caratterizzata da incertezze, guerre e violenze di genere, il 25 luglio a Palazzo Chigi si è accesa una luce nuova, fatta di bellezza, eleganza e raffinatezza, che ci ha fatto sognare, facendoci immergere in una atmosfera onirica.

 

Barbara Braghin

L’Empatico Giornale

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