Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo, detto Pippo, era nato a Militello, in Val di Catania, il 7 giugno 1936. Era figlio unico dell’avvocato Giovanni Baudo e della casalinga Innocenza Pirracchio.
Considerato uno dei volti più rappresentativi della televisione italiana, ha legato gran parte della sua carriera alla Rai, conducendo numerosi programmi di intrattenimento e tredici edizioni del Festival di Sanremo, di cui è stato più volte anche direttore artistico. Ha lanciato o rilanciato personalità come Adriano Celentano, Mina, Lucio Battisti e molti altri, contribuendo a plasmare la scena musicale italiana degli anni ’60, ’70 e ’80. Grazie al suo stile e al suo carisma, è diventato non solo un conduttore, ma un vero e proprio punto di riferimento per la cultura popolare italiana, capace di coniugare spettacolo, intrattenimento e approfondimento televisivo.
Gli inizi. Giuseppe “Pippo” Baudo debutta sulla scena teatrale nel “Cine Teatro Tempio” della sua città, proprietà dell’amico di famiglia cavaliere Salvatore Tempi, intrattenendo il pubblico negli intervalli con prose e liriche e anche suonando il pianoforte. Frequenta il liceo classico “Spedalieri” di Catania dove, nell’ultimo anno, assieme ai compagni di classe, mette in scena la commedia L’ex alunno di Giovanni Mosca, mentre durante il corso di studi universitari conosce Tuccio Musumeci e insieme intraprendono la strada dello spettacolo: Musumeci in qualità di comico e Baudo nelle vesti di spalla e presentatore. Alla fine di novembre 1955 viene scritturato a Catania dalla «Brigata d’Arte» di Turi Ferro e Ida Carrara per la quarta stagione di prosa del Teatro Sociale del Circolo Artistico etneo, utilizzando lo pseudonimo «M. Baudi». Tra le varie produzioni, prende parte anche alla messinscena di Tutto per bene di Luigi Pirandello. Baudo e Musumeci partecipano ad uno spettacolo delle Radiosquadre allestito da Luciano Rispoli s Ragalna nel 1956, il loro debutto in TV. Dopo aver conseguito il diploma di maturità, si laurea in giurisprudenza all’Università degli Studi di Catania anche se non eserciterà mai la professione forense. La sera prima della seduta di laurea, come lui stesso ha raccontato più volte in televisione, salì sul palcoscenico per presentare il concorso di bellezza «Miss Sicilia» a Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa. Ripartì all’alba dopo aver ottenuto un passaggio su un camioncino, sdraiato in mezzo a frutta e verdura, e arrivò a Catania appena in tempo per la discussione della tesi. Nel 1956 scrive e interpreta lo spettacolo di rivista 4 in matrimonio al Teatro Argentina di Catania. L’anno dopo scrive e porta in scena Donna presente sconfitta presente…, commedia musicale in due atti. A carte scoperte, del 1958, è il titolo proposto assieme al suo GAU (Gruppo artistico universitario). È protagonista della rivista goliardica itinerante Il Ficcanaso (dal 1957 al 1959). Alla fine degli anni cinquanta entra come pianista e cantante nell’Orchestra Moonlight, con cui nel 1959 esordisce in televisione nel varietà La conchiglia d’oro, programma condotto da Enzo Tortora.
Anni sessanta. Nel 1960 fa un provino in Rai dove venne definito “adatto per programmi minori”. In seguito esordisce come conduttore televisivo per il programma Guida degli emigranti, che rappresentò un’esperienza formativa fondamentale. Laureato in Diritto del lavoro, Baudo fu infatti incaricato dal direttore del telegiornale di realizzare servizi all’estero sulle comunità italiane emigranti. Durante i viaggi, che lo portarono dall’Africa al Belgio, ebbe modo di osservare direttamente le condizioni di vita degli emigranti, compresa la drammatica situazione dei minatori a Marcinelle, dove incontrò anche il padre del futuro cantante Adamo. Queste esperienze contribuirono a consolidare la sua sensibilità giornalistica e la capacità di raccontare storie con empatia e precisione. Successivamente conduce Primo piano e Telecruciverba, oltre a delle “kermesse” musicali, quali il Festival calabrese della Canzone Italiana di Vibo Valentia nel 1961, il Gran Festival di Piedigrotta nel 1962, il CantaItalia nel 1964, il Festival di Napoli nel 1963, 1965 e 1966, e Il grande beat show / Ciao amici-Lancia a Torino nel 1966.
Secondo una leggenda metropolitana, un evento fortuito – la bobina con la prevista puntata del telefilm Le avventure di Rin Tin Tin che non perviene in tempo per essere trasmessa il 6 febbraio di quest’ultimo anno – costringe la Rai a trasmettere la puntata pilota di Settevoci, che era stata registrata a Milano e poi giudicata «intrasmissibile» dai vertici dell’azienda. Però da ricerche effettuate da diversi studiosi della storia della TV come ad esempio Pino Frisoli, la trasmissione era in programmazione da tempo di domenica e anche annunciata dai giornali, mentre Le avventure di Rin Tin Tin andavano in onda regolarmente il lunedì successivo. La trasmissione si rivela un successo e valse per quattro anni la riproposizione del programma, determinando il decollo improvviso della sua carriera.
Nel 1965, a teatro in tournée, entra nel cast di Scanzonatissimo, rivista di Dino Verde e Bruno Broccoli, con Alighiero Noschese, Antonella Steni, Elio Pandolfi. Nel 1967 conduce la trasmissione Eccetera, eccetera, insieme a Gino Bramieri e Marisa Del Frate e nel 1968 presenta, per la prima volta, il Festival di Sanremo, accanto a Luisa Rivelli; nello stesso anno è anche il conduttore di Un disco per l’estate, manifestazione che aveva già battezzato quattro anni prima e che presenterà ancora nel 1969, 1986, 1992 e 1993. Fu un pianista con radici jazz. Nel 1968, compose, insieme a Luciano Fineschi, la canzone Donna Rosa, arricchita dai testi di Sergio Paolini e Stelio Silvestri. Il brano fu presentato come sigla di chiusura del programma Settevoci, condotto dallo stesso Baudo, dove venne interpretato da Nino Ferrer e divenne uno dei momenti più apprezzati della trasmissione. L’anno successivo il brano assunse una dimensione cinematografica grazie al film-musicarello Il suo nome è Donna Rosa, diretto da Ettore Maria Fizzarotti. Il titolo del film derivava dalla canzone, e nella pellicola Baudo recitava nel ruolo del duca Pippo, contribuendo anche come autore delle musiche insieme a Fineschi.
Anni settanta. Baudo segue il modello delle figure storiche della televisione italiana, come Mike Bongiorno, Corrado ed Enzo Tortora, con cui si esibisce in un celebre numero nella trasmissione Sabato sera, condotta da Mina nel 1967; proprio da Corrado, dal quale si era recato per partecipare al programma radiofonico Rosso e nero, Baudo ha poi ereditato Canzonissima, di cui presenta le edizioni 1972 e 1973, affiancato rispettivamente da Loretta Goggi e Mita Medici. Nel 1975 è conduttore del gioco a premi Spaccaquindici, che sostituisce nel palinsesto del Secondo Programma lo storico Rischiatutto di Mike Bongiorno; lo stesso anno è alla guida del quiz domenicale abbinato alla Lotteria Italia Un colpo di fortuna, accanto a Paola Tedesco e l’anno dopo è la volta di Chi?, altro quiz trasmesso all’interno della Domenica in di Corrado, in cui Baudo è affiancato da Elisabetta Virgili; nel 1977, sempre nello stesso contenitore domenicale, è la volta di Secondo voi, il suo primo programma a colori, altro quiz sempre abbinato alla Lotteria Italia, in cui lancia Jinny Steffan, Fioretta Mari, Tullio Solenghi e Beppe Grillo. Nel 1979 conduce il varietà del sabato sera Luna Park, in cui è affiancato da Tina Turner, che vede il debutto televisivo della soubrette italo-statunitense Heather Parisi; nell’autunno dello stesso anno succede nuovamente a Corrado al timone di Domenica in, programma con cui Baudo arriverà alla definitiva consacrazione, conducendolo fino al 1985.
I favolosi anni ottanta. Con l’avvento della televisione privata collabora all’avvio dell’emittente catanese Antenna Sicilia per la programmazione del palinsesto e presentando personalmente alcuni spettacoli tra cui, per diversi anni, il Festival della nuova canzone siciliana, Goal e I siculissimi, insieme all’amico Tuccio Musumeci. Nel 1982 presenta la kermesse musicale estiva Vota la voce, in onda su Canale 5, e dalla primavera 1983 all’anno successivo conduce, per due edizioni, su Rete 4, allora di proprietà della Mondadori, il gioco a premi Un milione al secondo, in onda nella prima serata del giovedì e in seguito in quella del martedì. Dal 1984 al 1986 conduce tre edizioni di Fantastico, storico varietà del sabato sera di Rai 1, in cui tiene a battesimo showgirl, come Lorella Cuccarini, Alessandra Martines, Galyn Görg e attori come Manlio Dovì, Tosca D’Aquino, Carlo Frisi, Nina Soldano, ballerini come Francesca Sposi e il mezzosoprano Cecilia Bartoli. Tutte e tre le edizioni registreranno alti ascolti, sbaragliando la concorrenza di Canale 5. Alla conduzione di Fantastico, in onda nella stagione autunnale, alterna, in quel periodo, quella di Serata d’onore, varietà in onda il venerdì sera sempre su Rai 1, trasmesso nella primavera dal 1983 al 1986. Sempre a metà anni ottanta viene posto alla guida del Festival di Sanremo nel 1984, 1985 e 1987: la finale di quest’ultima edizione (che vide la vittoria del trio formato da Gianni Morandi, Enrico Ruggeri ed Umberto Tozzi con il brano Si può dare di più) registrò la media di oltre 17 milioni di telespettatori, record rimasto ancora oggi imbattuto. Nell’autunno del 1987 firma con la Fininvest un contratto in esclusiva di tre anni e viene nominato direttore artistico di Canale 5, iniziando a condurre il varietà Festival, accanto a Lorella Cuccarini (soubrette da lui lanciata a Fantastico), in onda il venerdì sera su Canale 5. Nello stesso periodo condusse, sempre su Canale 5, anche la rubrica Tu come noi, all’interno del contenitore domenicale La giostra. Il successo di Festival, però, è di molto inferiore alle aspettative prefissate: nel gennaio 1988, terminata la trasmissione, Baudo decide così di rescindere il contratto in esclusiva che aveva in essere con Fininvest, pagando una cospicua penale e restando inattivo per un anno, come prevedeva una clausola del contratto in caso di rescissione. L’anno dopo rientra in Rai grazie all’intervento dell’amico Ciriaco De Mita, allora presidente del Consiglio, ricominciando da Rai 2 con una nuova edizione di Serata d’onore.
Anni novanta. Una volta ritornato alla guida di Domenica in nella stagione 1991-1992, nei primi anni novanta viene nominato direttore artistico di Rai 1 ed è in tale veste che nel 1994 idea e conduce, assieme ad altri conduttori di punta dell’azienda, il quiz Luna Park, grazie a cui riesce a risollevare dopo anni la fascia preserale della rete, superando in poco tempo negli ascolti il quiz di Canale 5 La ruota della fortuna di Mike Bongiorno, che da anni dominava quello slot orario. Sempre in questo periodo è alla guida anche di altri programmi di successo della prima serata di Rai 1, come Gran premio e Fantastico 90 (1990), Partita doppia (1992-1993), Numero Uno (1994-1995) e i varietà Papaveri e papere (1995) e Mille lire al mese (1996), questi ultimi due condotti in coppia con Giancarlo Magalli. Dal 1992 al 1996 conduce, con enorme riscontro di pubblico e critica, cinque edizioni consecutive del Festival di Sanremo; nel 1994 ne viene nominato anche, per la prima volta, direttore artistico (si tratta della prima edizione del Festival in cui la conduzione e la direzione artistica vengono affidate alla stessa persona), ruolo che conserva nelle due edizioni successive. Nel 1997 esordisce a teatro, dove lavora con Garinei e Giovannini nel musical L’uomo che inventò la televisione. Lo stesso anno torna a Mediaset, ma anche questa seconda esperienza si rivela poco positiva: lo show d’esordio su Canale 5 Una volta al mese è un flop, così come il primaverile La canzone del secolo; non andrà meglio neanche con Tiramisù, varietà in onda nell’autunno di quell’anno, sebbene nell’estate 1998 egli torni a condurre Vota la voce. Pertanto nel 1999 Baudo rientra a Rai 3 con la conduzione di Giorno dopo giorno, quiz pomeridiano che ripercorre gli eventi principali del XX secolo, adattato per la prima serata con il titolo di Novecento, con ben quattro edizioni all’attivo tra il 2000 e il 2010.
Anni duemila. Nel 2002, dopo il successo parziale dell’edizione precedente, viene nuovamente chiamato alla conduzione e direzione artistica del Festival di Sanremo: grazie ai buoni risultati, viene scelto per ricoprire gli stessi ruoli anche nell’edizione successiva, la quale tuttavia non riscuote lo stesso successo. Sempre nel 2003 conduce su Rai 3 il programma Cinquanta. Storia della TV di chi l’ha fatta e di chi l’ha vista, che si concluderà con un grande show in prima serata intitolato Buon compleanno TV, trasmesso dalla Rai a reti unificate il 3 gennaio 2004, giorno del cinquantesimo anniversario dall’inizio ufficiale delle trasmissioni televisive in Italia. Nel 2005 rientra su Rai 1 con il varietà Sabato italiano, che però non riesce a superare gli ascolti della concorrenza di Mediaset, e presenta la decima edizione del Premio Lunezia, evento tenuto a battesimo da Fernanda Pivano e Fabrizio De André. Nello stesso anno torna per l’ottava volta alla conduzione di Domenica in, essendogli stato affidato il preserale Ieri, oggi e domani (poi 7 giorni, dall’autunno 2008), per cui verrà confermato anche nelle quattro stagioni successive con ottimi risultati: nella puntata del 13 novembre 2005, con ospiti Roberto Benigni e Claudio Baglioni, il programma viene seguito da oltre 10 milioni di telespettatori e in quella del 27 dicembre 2009 da oltre 4 milioni di telespettatori con punte del 32% di share. Nel 2007 torna a presentare e dirigere artisticamente il Festival di Sanremo per la dodicesima volta, diventando il più presente tra i conduttori della kermesse. Nonostante le polemiche per gli elevati compensi, gli ottimi ascolti ottenuti lo portano ad essere confermato in entrambi i ruoli per l’edizione successiva, che però non riscuote un grande successo. Ottiene bassi ascolti pure riproponendo in autunno Serata d’onore, il sabato sera su Rai 1, venendo sconfitto dalla forte concorrenza di Maria De Filippi con il suo programma C’è posta per te. Sempre su Rai 1, a dicembre 2009, conduce il Gran Galà del Made in Italy, l’Oscar alle eccellenze italiane, scritto da Nicola Paparusso, che ottenne la medaglia di rappresentanza dal presidente della Repubblica. Il 18 dello stesso mese viene invitato a I migliori anni, lo spettacolo condotto da Carlo Conti ancora in prima serata su Rai 1, per celebrare i suoi cinquant’anni di attività televisiva, oltre che come anello di chiusura della trasmissione di rievocazione dei ricordi musicali del ventesimo secolo e del primo decennio del ventunesimo.
Anni duemiladieci. Nel 2011 è di nuovo in onda su Rai 1 per condurre, insieme a Bruno Vespa, Centocinquanta, il programma dedicato al centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia: dopo il successo della prima puntata (con il 24% di share), la trasmissione raccoglie ascolti modesti e viene chiusa anzitempo alla quarta puntata, contraddistinta dai palesi dissapori tra i due conduttori durante la diretta. Dopo aver condotto, eccezionalmente su Italia 1, la puntata di Le Iene, dell’8 marzo 2012, accanto a Ilary Blasi ed Enrico Brignano per sostituire Alessandro Gassmann, nell’autunno dello stesso anno torna in prima serata su Rai 3 con il programma On the road Il viaggio, che ripropone con una seconda edizione nell’estate 2013. Nel biennio 2013-2014 ricopre il ruolo di giurato, insieme a Jury Chechi e Amanda Lear, a Si può fare!, talent show condotto da Carlo Conti, e approda a San Marino RTV per condurre la trasmissione Una serata sul Titano. Inoltre il 20 maggio 2014 apre lo show-evento Stasera Laura: ho creduto in un sogno di Laura Pausini, mentre il 20 luglio 2015 conduce una puntata della rubrica estiva di Rai 1 Techetechetè. Nella stagione 2015-2016, per la prima volta dopo oltre 50 anni di carriera, non presenta alcuna trasmissione, ma si limita a intervenire come ospite in alcuni programmi, e in particolare in più occasioni al talk show di Rai 3 Ballarò. Libero dagli impegni televisivi, aumenta notevolmente il numero di partecipazioni a serate, convegni, manifestazioni, gala di beneficenza e presentazioni di libri in giro per l’Italia. Il 7 giugno 2016, in occasione del suo 80º compleanno, interviene alla prima serata dei Wind Music Awards, condotti da Carlo Conti e Vanessa Incontrada, dove viene festeggiato dal pubblico dell’Arena di Verona. Nella stagione 2016-2017 torna a presentare Domenica in per la tredicesima e ultima volta, e prende parte al programma di Rai 2 I fatti vostri, con una rubrica quindicinale dal titolo Storie di televisione, all’interno della quale ripercorre la storia della Rai e dei suoi personaggi e programmi più celebri. Nella stagione 2017-2018 non presenta alcuna trasmissione, ma prende parte come ospite a numerosi programmi. A gennaio è ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa, mentre a febbraio accetta l’invito di Claudio Baglioni a prendere parte al Festival di Sanremo 2018 per celebrare i 50 anni dalla sua prima conduzione della kermesse, avvenuta nel 1968. Nello stesso mese è protagonista di una puntata de L’intervista di Maurizio Costanzo, in onda su Canale 5. A marzo è ospite di Antonella Clerici a Sanremo Young, e ad aprile, insieme a Lorella Cuccarini, prende parte ad una puntata di Che tempo che fa su Rai 3. Circa la stagione 2018-2019, a novembre pubblica la sua autobiografia Ecco a voi. Una storia italiana, scritta con Paolo Conti ed edita da Solferino. Nello stesso mese torna ospite a Che tempo che fa e, in occasione dei Giorni della ricerca AIRC, interviene in studio a I fatti vostri. A dicembre torna in coppia con Fabio Rovazzi alla guida di Sanremo Giovani, manifestazione da lui ideata e già co-condotta nel 1993, 1994, 1995 e 2001. A febbraio è ospite per il secondo anno consecutivo del Festival di Sanremo, mentre il 7 giugno 2019 viene celebrato con uno show-evento in onda in prima serata su Rai 1 dal titolo Buon compleanno… Pippo, in cui Baudo festeggia 83 anni di età e 60 anni di carriera televisiva: alla serata prendono parte numerosi ospiti, tra i quali Al Bano e Romina Power, Ficarra e Picone, Fiorello, Jovanotti, Laura Pausini e Lorella Cuccarini. Nell’autunno 2019, il 5 settembre partecipa ad una puntata speciale del Maurizio Costanzo Show intitolata Allegria!, condotta da Maurizio Costanzo e Gerry Scotti e dedicata a Mike Bongiorno a 10 anni dalla sua scomparsa, interviene come ospite il 14 ottobre a La vita in diretta e il 4 novembre alla prima puntata dello show Viva RaiPlay!, in onda eccezionalmente in access su Rai 1. A dicembre è uno dei giurati di Sanremo Giovani 2019. Nello stesso mese interviene in studio da Caterina Balivo a Vieni da me e da Pierluigi Diaco a Io e te.
Anni duemilaventi. Il 7 gennaio 2020 è ospite di Paola Saluzzi a L’ora solare su TV2000, mentre a febbraio prende parte alla trasmissione di Rai 3 Skianto, ideata e condotta da Filippo Timi. Il 14 giugno dello stesso anno, in occasione degli 84 anni compiuti una settimana prima, prende parte all’iniziativa Domenica con… su Rai Storia, per la quale diventa simbolicamente direttore di rete per un giorno, realizzando e firmando un palinsesto ad hoc che ha coperto la programmazione del canale dalle ore 9:00 alla mezzanotte successiva. Nel 2021 è giudice per il Premio TIM ad Amici di Maria De Filippi. Dal 27 luglio al 10 agosto dello stesso anno, per tre martedì, approda in prima serata su Rai 3 come commentatore insieme ad Antonio Di Bella de La grande opera all’Arena di Verona, un ciclo di appuntamenti speciali per accompagnare il pubblico televisivo dentro l’Arena di Verona e vivere in prima fila la grande opera. Il 16 ottobre partecipa alla prima puntata della sedicesima edizione di Ballando con le stelle – in qualità di “ballerino per una notte” – e il 18 dicembre alla terza ed ultima puntata del varietà musicale di Claudio Baglioni Uà – Uomo di varie età. Nel 2023 torna in video attraverso alcuni videomessaggi: due rilasciati al TG2 in occasione del suo 87º compleanno (7 giugno) e nel ricordo dell’amico Toto Cutugno all’indomani della scomparsa (23 agosto), uno rilasciato a La volta buona per salutare il mezzosoprano Cecilia Bartoli (27 settembre) e tre a Domenica in per salutare Brigitte Nielsen (24 settembre), Laura Pausini (26 novembre) e Vincenzo Mollica (10 dicembre). In occasione dei festeggiamenti per i 70 anni della Rai, nel 2024 appare in collegamento nelle trasmissioni celebrative Rischiatutto 70 (3 gennaio) e La TV fa 70 (28 febbraio). A settembre 2024 appare pubblicamente, per l’ultima volta, in occasione del 90º compleanno di Pier Francesco Pingitore, mentre a febbraio 2025 scrive una lettera pubblica al Festival di Sanremo, in cui esprime il suo affetto e la sua gratitudine per la manifestazione, definendola un “rito collettivo” e “specchio della nostra società”. Muore a Roma il 16 agosto 2025, all’età di 89 anni, al policlinico Campus Biomedico. La camera ardente viene allestita, dopo due giorni, al Teatro delle Vittorie di Roma.
Vita sentimentale. Baudo ha avuto cinque compagne e due figli. Da Mirella Adinolfi ha avuto Alessandro, nato nel 1962 e riconosciuto dal presentatore nel 1996, dopo una breve vicenda legale, mentre nel 1970 dal matrimonio con Angela Lippi (1944) ha avuto Tiziana, sua segretaria e assistente. È inoltre nonno di Nicholas e Nicole (2010), figli gemelli di Tiziana, e di Sean (1990), figlio di Alessandro; Sean a sua volta nel 2010 lo ha reso bisnonno. Dopo una relazione di sette anni con Alida Chelli e una più breve con Adriano Russo, il 18 gennaio 1986 Baudo ha sposato la cantante lirica Katia Ricciarelli, da cui si è separato nel 2004.